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11 settembre 2014 |
Le falere di Manerbio
Domenica 21 settembre 2014, alle ore 15:30, presso la White room del Museo di Santa Giulia, riprendono gli incontri sui capolavori dei Musei Civici di Brescia, interrotti per la pausa di agosto.
Per “L’opera del mese” di settembre è previsto l’intervento di Giovanna Bellandi, archeologa e collaboratrice dei Servizi Educativi di Fondazione Brescia Musei, che illustrerà le famose “Fàlere di Manerbio”, un caso di eccezionale scoperta di manufatti celtici in argento del I secolo a.C.
Le fàlere, molto probabilmente ornamenti per finimenti di cavalli, sono costituite da quattordici dischi d’argento decorati a sbalzo, rinvenuti casualmente nel febbraio del 1928 presso la Cascina Remondina, poco distante dall’abitato di Manerbio. Esse parvero da subito oggetti straordinari, ma talmente unici che li si credette inizialmente di età longobarda. Si tratta invece di una delle opere prodotte dai maestri celtici nell’arte della lavorazione dei metalli, molto probabilmente di una bottega di artigiani boi o taurisci, che ci consentono di definire le relazioni che esistevano tra i popoli antichi di Cisalpina (Italia settentrionale), Norico e Pannonia (Ungheria).
Le fàlere, definite “i più singolari manufatti di arte celtica che possa vantare il nostro paese”, sono ora conservate nella sezione dedicata alla protostoria del territorio bresciano del Museo di Santa Giulia.
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Il Teatro Grande
Uno dei luoghi più belli ed eleganti della nostra città è senz’altro il Teatro Grande, anche se la sua posizione, a ridosso di altri edifici, non consente di apprezzarne, dall’esterno, la ricchezza e la monumentalità. Ma perché il nostro maggiore teatro cittadino si chiama “Grande”? Nonostante la sua capacità di accogliere ben 1.000 spettatori, l’aggettivo non si riferisce alle sue dimensioni.
L’attuale rifacimento di un precedente edificio veneziano – il cui stile barocco è tuttora esibito dal ridotto – risale infatti al 1806/1810, quando Brescia era dominata dai francesi. Erano gli anni dei grandi successi di Napoleone e il governo della città decise di dedicare all’imperatore il nuovo Teatro chiamandolo “Il Grande”, proprio come il soprannome dato al sovrano, che fu invitato all’inaugurazione. Napoleone, però, fece lo “sgarbo” di non presentarsi alla prima rappresentazione e i bresciani decisero di togliergli la dedica, semplicemente spostando un articolo: da “Teatro Il Grande” a “Il Teatro Grande”.
Tanti sono gli aneddoti su questo luogo d’arte e di cultura che cercheremo di raccontarvi “in pillole”, invitandovi anche a consultare il programma della stagione operistica nella sezione Notizie del nostro sito.