Il termine “massimiliana” indica una tipologia di armature a piastre d'acciaio prodotte per lo più in area tedesca fra il 1510 e il 1535 circa, in uso nella cavalleria pesante rinascimentale. Eredi dell'armatura gotica, sono caratterizzate da fitte scannellature parallele, che richiamano il panneggio degli abiti di corte, funzionali a deflettere i colpi delle armi bianche.
Il nome deriva dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo (regnante tra il 1486 e il 1519) il cui gusto in fatto di armature determinò questo orientamento.
La “massimiliana” del Museo Marzoli, alta 186 cm, in acciaio temprato, è un raro esempio di questa produzione. Secondo i criteri del collezionismo “integratore” cui il Marzoli si conforma, è stata integrata in alcune parti mancanti con pezzi coevi e tipologicamente affini. Datata 1520, è ancora concepita secondo gli schemi quattrocenteschi, ne fanno fede le numerose componenti. Si distacca invece dalle precedenti armature pesanti e rigide, per la sua maggior leggerezza (pesa 25/30 kg) che consente una buona mobilità sul campo e a cavallo.